Processo in paradiso by Giuliano Cottini

Processo in paradiso by Giuliano Cottini

autore:Giuliano Cottini [Cottini, Giuliano]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Giuliano Cottini;processo in paradiso;umanità accusata;distruzione della terra;invenzioni straordinarie;invenzioni sciagurate
editore: la bussola
pubblicato: 2024-02-14T23:00:00+00:00


Prese la parola Gerolamo, che era di tutt’altro umore, tanto accigliato e severo era lui, quanto disteso e gioioso era Galileo. Così disse:

«Io non vedo negli uomini tutto questo desiderio di conoscenza, di spiritualità, di etica, che Galileo pensa appartenga all’essere umano, io invece vedo in questo una volontà di autodistruzione mentale, di automortificazione dei sentimenti, di abbruttimento spirituale, di rinuncia alla propria essenza, quando penso al consumo che fa delle droghe.

Le droghe furono scoperte nella natura vegetale e furono usate dapprima per scopi terapeutici o per conforto in casi di stress; ricordo che mi raccontavano che in Perù gli uomini quando lavoravano sulle Ande ad oltre 4000 di altezza dovevano masticare coca per sopportare la fatica e la mancanza di aria. La droga la usavano una volta anche per raggiungere l’estasi mistica in funzioni religiose da parte degli sciamani. Queste droghe si chiamavano: cannabis, hashish, coca che avevano effetti ancora contenuti, che non provocavano assuefazione. All’elenco delle droghe leggere si aggiunsero anche l’alcol, la caffeina, la nicotina, che, per quanto lievi, se usate in modo esagerato portano tuttavia a gravi rischi per la salute. Ancora nella categoria delle droghe leggere furono aggiunti gli oppiacei, gli stimolanti come la amfetamina o gli allucinogeni, gli steroidi anabolizzanti usati da atleti senza scrupoli per rinforzare la muscolatura.

Ma l’irreparabile avvenne quando nuove droghe furono sintetizzate chimicamente, molto più forti e più terrificanti. Chi non ha mai sentito parlare di oppioidi sintetici, di fentanyl, di eroina, di cocaina, di matanfetamine, di crystal meth? L’epidemia degli oppioidi, come è stata chiamata, è una realtà che da tempo devasta molti Paesi del mondo; quante se ne vedono di persone, soprattutto giovani, distese in strada, con problemi di abusi di stupefacenti, totalmente fatte e instupidite?

Se in un primo tempo le droghe sintetiche furono impiegate per alleviare i terribili dolori nei malati terminali senza più speranze di guarigione, successivamente ne fu fatto un abuso nel quale alcune società farmaceutiche prescrivevano liberamente oppiacei giustificandoli per fini curativi. La loro malefica campagna di marketing, lunga e aggressiva, ebbe alla fine raggiunto gli effetti sperati: le prescrizioni di farmaci oppioidi a fini analgesici portarono a forme di dipendenza che alla lunga si sono dimostrate distruttive. Il fentanyl, responsabile di tante morti, nasceva proprio come farmaco nella terapia del dolore, somministrato prima o dopo l’intervento chirurgico e nelle patologie tumorali. Nessuna campagna di sensibilizzazione delle popolazioni promosse dai loro governi fu mai riuscita a sconfiggere questa follia collettiva. Questa calamità della droga è stato uno dei principali disastri che ha portato alla distruzione della umanità, prima morale e poi fisica. Nessun animale in natura, nessuna pianta, sono mai riusciti a farsi del male da soli come l’uomo invece ha fatto con sé stesso e coi suoi simili.

Questo dramma che colpiva soprattutto i giovani toglieva loro la volontà, il desiderio di crescere, di acquisire nuove conoscenze, di migliorare le proprie condizioni di vita, di fornire un contributo allo sviluppo comune, di anelare ad una spiritualità superiore. Quella spinta positiva che aveva portato



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